L'Ukulele non è (del tutto) Hawaiano: La Storia Segreta del Suo Viaggio
Ogni volta che chiedo ad un cliente: "Da dove arriva l'ukulele?", la risposta è sempre dalle Hawaii. Io sorrido perché so che dietro quella semplice domanda c'è una storia pazzesca, un'avventura che attraversa gli oceani.
Tutti pensiamo all'ukulele e la nostra mente vola subito alle Hawaii. Spiagge, palme, camicie a fiori... giusto? Certo! Ma se ti dicessi che il cuore del nostro piccolo amico a quattro corde ha iniziato a battere in un'altra isola, molto più vicina a noi, in mezzo all'Oceano Atlantico?
Benvenuto a Madeira, la vera culla dell'ukulele.
Sì, hai letto bene. L'antenato dell'ukulele è un piccolo strumento portoghese chiamato machete de braga (o semplicemente machete). Era lo strumento del popolo a Madeira: piccolo, vivace, perfetto per accompagnare canti e balli dopo una giornata di lavoro.

Ma come ha fatto ad attraversare il mondo?
Come spesso accade nelle storie più belle, tutto è iniziato per necessità. Verso la fine dell'800, Madeira stava attraversando una grave crisi economica. Le piantagioni di canna da zucchero hawaiane, invece, avevano un disperato bisogno di lavoratori. E così, migliaia di portoghesi coraggiosi salirono su navi a vapore per un viaggio di quattro mesi, in cerca di una vita migliore, portando con sé solo poche cose: speranza, ricordi e, naturalmente, i loro amati machete.
L'arrivo: musica, prima di tutto
Immagina la scena: dopo 12.000 miglia di navigazione, la nave Ravenscrag entra finalmente nel porto di Honolulu nell'agosto del 1879. L'aria è un misto di sollievo e trepidazione. Un passeggero, un giovane di nome João Fernandes, non pensa ai bagagli. Prende in prestito un machete da un amico e, ancora sul ponte della nave, inizia a suonare e cantare per celebrare la fine del viaggio.

Gli hawaiani, che avevano già una cultura musicale ricchissima e amavano gli strumenti a corda, rimasero folgorati. Videro quel piccolo strumento e se ne innamorarono all'istante. Era piccolo, economico, facile da portare in giro e, soprattutto, metteva un'allegria contagiosa.
Da machete a ukulele: una nuova identità
Nel giro di pochissimi anni, i falegnami portoghesi immigrati (i mitici Nunes, Dias e Santo) iniziarono a costruire i primi strumenti direttamente alle Hawaii, usando il magnifico legno locale, il Koa. Lo strumento cambiò leggermente forma, adottò un'accordatura diversa e, soprattutto, cambiò nome.

Non era più il machete portoghese. Era diventato qualcosa di nuovo, qualcosa di unico. Era diventato l'ukulele, la voce delle Hawaii.
Ecco perché il tuo ukulele ha un'anima così speciale. È uno strumento che porta con sé una storia di coraggio, di viaggio e di integrazione. Ci insegna che la musica non ha confini e che a volte, dalle difficoltà, possono nascere le cose più belle.
La prossima volta che lo suonerai, pensa a quel lungo viaggio. E se vuoi scoprire come questo strumento ha preso il suo nome così strano, non perderti il nostro prossimo articolo!
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